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La stenosi della carotide è una condizione medica caratterizzata dal restringimento delle arterie carotidi che portano sangue al cervello. Questa patologia è una delle cause di ictus ischemico, ovvero un disturbo cerebrale causato dalla diminuzione o dall'interruzione del flusso di sangue al cervello.

Stenosi Carotidea

Stenosi della carotide, cause e conseguenze

Le cause della stenosi della carotide possono variare, ma nella maggior parte dei casi sono il risultato di una progressiva accumulazione di placche di grasso, colesterolo e altri materiali lungo le pareti delle arterie. Questa condizione, nota come aterosclerosi, può essere causata da una dieta ricca di grassi saturi, fumo, ipertensione, diabete e obesità.

Le conseguenze della stenosi della carotide possono essere molto gravi. La riduzione del flusso di sangue al cervello può causare sintomi come vertigini, perdita dell'equilibrio, confusione mentale, difficoltà di concentrazione e disturbi del linguaggio. In alcuni casi, la stenosi della carotide può anche portare all'ictus, che può causare danni permanenti al cervello o addirittura la morte.

Esistono tipi diversi di stenosi della carotide?

La stenosi carotidea può essere suddivisa in due categorie: sintomatica ed asintomatica.

La stenosi carotidea sintomatica è quella che ha causato sintomi neurologici, tipicamente un ictus (un danno permanente) oppure un deficit neurologico transitorio (TIA). La stenosi carotidea sintomatica è considerata una patologia grave che richiede un intervento immediato per prevenire un ulteriore ictus. La stenosi carotidea asintomatica, d'altra parte, non causa alcun sintomo evidente. Questa condizione può essere scoperta casualmente durante un esame ecodoppler o angio-TC/angio-RM dei vasi del collo.

La stenosi carotidea asintomatica è meno pericolosa di quella sintomatica, e viene generalmente trattata in modo più aggressivo. La cura può includere un intervento chirurgico noto come endarterectomia carotidea o una procedura endovascolare come l'angioplastica con stenting.

Quali esami permettono di fare la diagnosi di stenosi carotidea?

La diagnosi di stenosi carotidea inizia con una valutazione medica che include un esame fisico, la valutazione dei sintomi e la storia clinica del paziente. Il medico potrebbe eseguire anche una serie di test diagnostici per confermare la presenza di stenosi carotidea e determinare la sua gravità.

Tra i test diagnostici utilizzati per diagnosticare la stenosi carotidea ci sono:

Ecografia Doppler: questo esame utilizza onde sonore ad alta frequenza per creare immagini del flusso sanguigno nelle arterie del collo. L'ecografia Doppler non è invasiva, e può determinare la gravità della stenosi e il grado di ostruzione dell'arteria carotide.
Angio-TC ed angio-RM: questi esami forniscono immagini dettagliate del cervello e delle arterie del collo. Possono essere utilizzati per diagnosticare la stenosi carotidea, valutare il grado di ostruzione, e documentare eventuali danni cerebrali pregressi.

Qual è la terapia della stenosi della carotide?

La cura della stenosi della carotide dipende dalla gravità della condizione. Nella maggior parte dei casi asintomatici, lievi, il medico potrebbe raccomandare una dieta sana, esercizio fisico regolare e farmaci per il controllo della pressione sanguigna, del colesterolo, o antiaggreganti. In caso di stenosi più gravi, il medico potrebbe raccomandare in aggiunta alla terapia medica, un intervento chirurgico o endovascolare.

La terapia chirurgica della stenosi della carotide consiste in un intervento chirurgico noto come endarterectomia carotidea. Durante questo intervento, il chirurgo rimuove la placca accumulata lungo le pareti delle arterie carotidi. Questo aiuta a ripristinare il flusso di sangue al cervello e ridurre il rischio di ictus. L'endarterectomia carotidea può essere eseguita utilizzando anestesia generale o locale e richiede un breve periodo di degenza ospedaliera. 

La terapia endovascolare della stenosi della carotide prevede l'utilizzo di procedure mini-invasive, dall’interno dei vasi. La procedura più comune è l'angioplastica con stenting, in cui un catetere viene inserito nell'arteria e utilizzato per inserire un tubo sottile noto come stent. Lo stent espande l'arteria e la tiene aperta, ripristinando il flusso di sangue al cervello. Questo tipo di procedura può viene solitamente eseguito in anestesia locale.

Si, ma qual è la terapia migliore?

La terapia chirurgica è quella più validata, utilizzata da molti decenni. La terapia endovascolare è più recente, meno invasiva e tecnicamente più semplice. Il confronto diretto tra le due tecniche non ha fornito risultati conclusivi. Il recente notevole sviluppo delle tecniche endovascolari di trattamento in acuto dell’ictus, ha dato un grosso impulso ai trattamenti endovascolari, che in fase iper-acuta, in condizioni critiche. Per concludere, la scelta della cura più dipende dalla gravità della patologia, dall'età del paziente, dalle eventuali condizioni mediche preesistenti, dal fatto che la stenosi sia sintomatica o asintomatica.  Il medico discuterà le opzioni di trattamento disponibili e consiglierà la cura più adatta per ogni singolo paziente.

Chi esegue queste terapie?

In generale, il neurologo si occupa dell’inquadramento clinico dei pazienti, e della terapia medica. Il chirurgo vascolare dell’intervento di endoarteriectomia; lo stenting della carotide è eseguito da numerosi specialisti, neuroradiologi interventisti, cardiologi, chirurghi vascolari, a seconda dei percorsi nei vari ospedali.

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